
Refrigerazione e condizionamento
REFRIGERAZIONE E CONDIZIONAMENTO
Nell'industria moderna la generazione del freddo riveste molta importanza ed è presente in molteplici settori, tra cui:
- L'industria alimentare per la conservazione dei cibi.
- La medicina e la biologia per la conservazione di campioni ed alcune terapie.
- La climatizzazione degli ambienti.
Il fluido refrigerante può essere di tipo naturale (ammoniaca, anidride carbonica, propano, ecc.) o artificiale; i fluidi artificiali sono generalmente chiamati Freon.
Oltre ai refrigeranti puri esistono anche miscele a più componenti raggruppate nella serie R400 (miscele non-azeotropiche, che vedono variare la temperatura nella trasformazione di fase a pressione costante) e nella serie R500 (miscele azeotropiche, con comportamento uguale a quello di un fluido puro).
Oltre ai refrigeranti puri esistono anche miscele a più componenti raggruppate nella serie R400 (miscele non-azeotropiche, che vedono variare la temperatura nella trasformazione di fase a pressione costante) e nella serie R500 (miscele azeotropiche, con comportamento uguale a quello di un fluido puro).
CLASSIFICAZIONE ASHRAE
La designazione dei vari refrigeranti viene fatta in base alle indicazioni della norma americana ASHRAE Standard 34, cioè da una sigla del tipo:
R - I - II - III - IV - V - VI
I - Si pone una C in caso di derivati ciclici. Altrimenti 0 (in tal caso si omette).
II - Numero di legami doppi meno uno. Se uguale a 0 si omette.
III - Numero di atomi di carbonio meno uno. Quindi vale 1 per i derivati dall'etano e 0 per i derivati dal metano.
IV - Numero di atomi di idrogeno più uno
V - Numero di atomi di fluoro
VI - Una o più lettere dell'alfabeto minuscole o una lettera maiuscola secondo quanto segue: dal momento che i gas da R10 fino a tutta la serie R300 sono derivati dell'etano, propano, o butano per sostituzione di atomi di idrogeno con cloro, fluoro, bromo, possono avere uguale composizione chimica ma diversa struttura molecolare (isomero). Per indicare quella scelta tra le varie strutture possibili, si aggiungono una o più lettere minuscole (per esempio R134a, R123b,R225eb). Normalmente si pone una "a" per denotare un isomero posizionale asimmetrico. Per le serie R400 e R500 (miscele di altri gas refrigeranti), le lettere maiuscole A,B,C... individuano univocamente le percentuali in peso dei componenti. Per esempio R407 è sempre una miscela di R32/R125/R134a, ma al variare della concentrazione percentuale dei tre componenti avremo tante miscele che distingueremo tra A, B, C; quindi: R407A (44/52/4), R407B (10/70/20), e così via.
R - I - II - III - IV - V - VI
I - Si pone una C in caso di derivati ciclici. Altrimenti 0 (in tal caso si omette).
II - Numero di legami doppi meno uno. Se uguale a 0 si omette.
III - Numero di atomi di carbonio meno uno. Quindi vale 1 per i derivati dall'etano e 0 per i derivati dal metano.
IV - Numero di atomi di idrogeno più uno
V - Numero di atomi di fluoro
VI - Una o più lettere dell'alfabeto minuscole o una lettera maiuscola secondo quanto segue: dal momento che i gas da R10 fino a tutta la serie R300 sono derivati dell'etano, propano, o butano per sostituzione di atomi di idrogeno con cloro, fluoro, bromo, possono avere uguale composizione chimica ma diversa struttura molecolare (isomero). Per indicare quella scelta tra le varie strutture possibili, si aggiungono una o più lettere minuscole (per esempio R134a, R123b,R225eb). Normalmente si pone una "a" per denotare un isomero posizionale asimmetrico. Per le serie R400 e R500 (miscele di altri gas refrigeranti), le lettere maiuscole A,B,C... individuano univocamente le percentuali in peso dei componenti. Per esempio R407 è sempre una miscela di R32/R125/R134a, ma al variare della concentrazione percentuale dei tre componenti avremo tante miscele che distingueremo tra A, B, C; quindi: R407A (44/52/4), R407B (10/70/20), e così via.

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